giovedì 7 gennaio 2010

ginger


Il migliore amico dell'uomo è il cane, il migliore amico del gatto è l'uomo, la migliore amica di ginger è laura. Diciamo amica perché vogliamo preservare la psiche della povera laura dall'amara verità per cui, più che un'amica, laura è la cameriera di ginger.
L'altra sera, invitata da lei per una pizza con il nostro amico marco, sono rimasta allibita dal fatto che questi ha impiegato non più di due minuti per concludere che la vera padrona di casa è ginger. Marco è intelligente e sagace, ma la sudditanza di laura nei confronti di ginger è davvero esasperata, tanto da lasciar intendere la gerarchia dell'appartamento, ad un casuale avventore, in non più di pochi minuti.
Il vero problema è la figosità di ginger, come giustamente dice il nostro amico francesco, che ha felicemente coniato il neologismo per l'occasione: figosità esibita, esercitata, paventata e imposta agli astanti con miagolii, versetti, musetti strisciati, occhietti sbattuti...difficile resistere a tanto fascino, facilissimo caderne vittima, ancora più facile precipitare in una spirale di schiavitù ed obbedienza incondizionata che porta alla rinuncia ai più essenziali diritti umani, come quello al sonno, al riposo e alla libertà.
Passi il fatto che la graziosissima casa di laura sia cosparsa di topini che, a piacimento di ginger, devono essere distribuiti per il pavimento e per le varie stanze, in modo da essere sempre disponibili qualora la micetta senta la velleità di giocarci; passi il protagonismo sfrenato di ginger, che riesce a monopolizzare l'attenzione durante le nostre serate (a capodanno mi è toccato contrastare il suo dominio imponendo una lunga discussione sugli scambisti, sulle dinamiche che regolano i meccanismi delle coppie che operano una siffatta scelta e, soprattutto, sull'annosa questione del cibo nei locali che offrono tale tipo di servizi: si mangerà bene o male?) ma quello che davvero non posso accettare è il fatto che il sonno della mia amica laura venga, ogni mattina, interrotto dalle pretese di ginger, che vuole il cibo proprio a quell'ora, senza deroghe e senza esitazioni: ora, subito, adesso. Miao.
Una categoria di riflessioni su ginger brillantemente suggerita da francesco è la miaologia, disciplina che, come da appellativo, si ripropone di catalogare, codificare, interpretare e tradurre i vari miagolii di ginger.
Accreditati finora sono le seguenti forme: il "mieee, mieeeeeee, mieeeeeeeeee" sempre più insistente e intenso, che rappresenta l'estasi del cibo che si avvicina, l'assaporamento di un piacere tutto sensorio che sta per essere fruito, la gioia del desiderio che finalmente si compie e si risolve nelle stupende, colorate, nutrienti e pure musicali crocchette. C'è poi il "miaaooo, miaaooooo, miaooooooo" di richiamo/saluto/sollecitazione al cibo di ginger che vede laura arrivare dalla finestra, pronunciato in modo affrettato ed incerto, disperso tra le mille altre azioni che la circostanza richiede: precipitarsi alla porta, ascoltare i rumori del palazzo, aspettare che laura apra e, a quel punto, tentare la fuga per le scale, tanto per fare un po' di casino e stremare un altro pochetto la povera domestica che torna stanca dal lavoro. Altra tipologia è il "miaaaaaooo" sommesso, esitato ma deciso, profondo - una specie di miagolio da maniaco - del predatore che guarda il piccione (ariecco i piccioni), creatura evidentemente misteriosa e piena di un fascino indefinibile anche agli occhi dei gatti. Mi raccontava laura che una volta ginger ha pure tentato di scaraventarsi su un piccione posato sul davanzale: tentativo miseramente fallito con un pietoso tonfo e rimbalzo sulla zanzariera. Menomale che pure i gatti erano intelligenti.
Dulcis in fundo, il miagolio più caratteristico, quello meglio identificato e sicuramente meglio tradotto: il fantomatico "miè!", secco, deciso, astioso, che ginger usa come noi useremmo un "ma vattene un po' a quel paese!" quando qualcuno le sposta il musetto immerso nel piatto, quando viene allontanata dalla cucina o quando viene buttata via dal salotto durante i suoi momenti di follia in cui vuole vendicare le colpe dell'umanità azzannando noi poveracci che stiamo lì a parlare.


Due parole sulla vita sentimentale di ginger.
Al momento i candidati partner sono due: uno è mirtillo detto millo, micetto della famiglia di laura, altro certosino come ginger ma, rispetto ad essa, molto più pauroso, timorato di dio e di tutto ciò che è presente sulla terra e che abbia dimensioni comprese tra il millimetro e il chilometro; nelle domeniche che i due promessi passano insieme racconta laura che essi girano per casa, ginger in avanscoperta e millo a seguito a dovuta distanza; ogni qualvolta questi tenti di accorciare lo spazio che li separa, ginger si volta e lo prende a zampate, come a dire: "sta' al posto tuo", "ma che vuoi", "mi dici chi ti ha datto tutta questa confidenza?", "miè!".
Altro candidato è ronnie, il gattino di silvia, la nostra amica che vive a terni (un giorno farò un post con la catalogazione di tutte le silvie, promesso); ronnie è un gattone forte e coraggioso, pieno di sé, capo anche lui della casa in cui vive e, diciamoci la verità, a sua volta padrone incondizionato della povera silvia. Tra le sue indiscusse abilità, una incredibile capacità nel parare i winnie the pooh travestiti da varie cose - soprattutto da faro per le navi - che volano tra i gradini delle scale, che lui tratta come il suo regno e su cui si sbraga per scrutare l'attività nel salotto sottostante.
Discutendo con laura su chi dei due potesse essere il candidato più adeguato per la zampa di ginger, riflettevamo sul fatto che ormai essa è abituata al controllo incondizionato che ha su millo, e sembra quindi propensa ad un rapporto impari in cui lei comanda e lo sposo obbedisce, si mortifica e fa lo schiavetto. Con ronnie non potrebbe chiaramente essere così: è facile immaginare che ronnie, da maschietto di carattere quale esso è, la metterebbe subito al posto suo, in cucina a lavare le ciotoline per le crocchette o a cambiare il terriccio per la lettiera, e al primo suo "miè!" di protesta le rifilerebbe una zampettata per rimetterla in riga: "tu, femmina, che fai, miagoli pure?". Insomma, si potrebbe creare una triste storia di violenze domestiche, ma laura è possibilista e non si sente di escludere l'opzione: ha detto che magari a ginger piace così.

Altra grandissima abilità di ginger: rispondere al citofono.
Succede che quando qualcuno citofona a casa di laura, le vibrazioni prodotte dal suono fanno staccare la cornetta dalla sua sistemazione e questa precipita in basso. Il frastuono prodotto dall'evento - nonché il suono stesso del citofono - attivano immediatamente ginger, che si fionda all'ingresso e - è facile immaginare - si mette ad annusare il citofono, lo studia, lo scruta...insomma, si impiccia.
A quel punto, nel sentire una voce ignara che dalla strada chiede: "laura? Ci sei?" ginger...risponde! "Miaaaooooo!"! Una volta mi è successo: ho citofonato a laura che ancora non era rientrata e, allontanatami di pochi metri dal citofono, ho sentito un "miaaaooooo, miaaaaooooo" riecheggiare per viale mazzini. Sono corsa indietro, ho detto "ginger!" e lei di nuovo: "Miaaoooooo!". Ah, come è bello pensare che, di tanto in tanto, per una via seria e rispettabile di roma come viale mazzini, prossima alla sede rai di via teulada, vicina al tribunale e densa di uffici dei più svariati professionisti, riecheggi indisturbato il miagolio di ginger, che chiede "chi è?", interroga la cornetta del citofono, domanda "Desidera? Miao?!" e disperde i suoi interrogativi lungo i marciapiedi, tra i giardini in mezzo alla via e, perché no, lungo viale angelico, su su fino a piazza maresciallo giardino... Che meraviglia! Chissà quanti cagnolini l'avranno udita e avranno drizzato le orecchie avvertendo quel suono.

post scriptum Ringrazio laura e silvia che, con le loro confidenze, hanno reso possibile la realizzazione di questo post. Spero che la loro testimonianza spinga altre persone che si trovano nella loro stessa condizione a denunciare i sorprusi a cui, quotidianamente, i loro gatti le condannanano.
Altro ringraziamento speciale va a francesco simula, esperto miaologo che, grazie alle utilissime conversazioni, ha ispirato molte delle considerazioni qui riportate.
Miao a tutti.

3 commenti:

  1. Questo post è fantastico, ma forse non lo dovrei dire, dovrei piuttosto tentare di replicare che non è vero che sono la serva del mia gatta. Ma mi hai fatto troppo ridere e poi... è vero!
    Ma prima che i tuoi lettori ti scrivano chiedendo "Silvia, ma la tua amica ha il pavimento di casa cosparso di cadaveri di topi???" lasciami precisare che si tratta di topini di stoffa.

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  2. Beh, senti, mi secca un po' rompere il silenzio in questo modo alquanto aggressivo, ma:
    1. perche' non mi hai fatto sapere, per quanto periferica sia la nostra amicizia, che hai questo simpaticissimo e ovviamente prolisso ego-blog?...
    2. perche' non parli un po' dei cagnolini che tiranneggiano i loro camerieri umani!!?? secondo te sono meno dispotici?... soprattutto quelli di taglia piccola, ovviamente... buon anno a tutti

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  3. ahahahahahaha bellissimo!!!! Vero, verissimo, parlo di Ronnie, di Ginger non posso dire nulla, ma Ronnie si comporta proprio così, ha due servi.... Silvia è proprio il servo "base", quello più umile, più umiliato, Andrea è un servo di classe superiore, ma sempre servo!!!!! Ti ripeto, Ronnie mi odia!!!

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